venerdì, dicembre 03, 2004

 
financo un cane, gnoscendo li fatti, di cupo timor per lo schifo di sbieco cadrebbe.
perfino un maiale, desunto lo bieco misfatto, farebbe di brutto lo muso.
perchè lo desìo di pupilar lo cielo fornito di strisce, nemmeno allo bestio più putrido piasìa.
cosìccome lo pensìo della 'ngiusta cagione colpisce di dentro l'animo diluso.
essì che li fatti non pongono dubbi, i succedimenti paion chiari persin a un cecato.

la giusta finala a cotanto schifìo e lo detto stivalico della mela rubata e de lo sassino liberto.
durante la misera vita lo successo e la pena di pari passo accompagnano lo pensìo difettato.

giovedì, dicembre 02, 2004

 
riecchime. sbrodolo gaudienza nel ripresentarmi in cotal guisa. eppurriecchime maledettamente differente, persino il colore e l'esprimo degli occhi cangiò.
perdiana mal non è, ma considerar si debba una normal cagione, una varianza della terrena percorrenza.
giammai vorria statico anelar nell'esistenza, giammai poter sempre veder lo stesso loco vorria.
e quindi qui mi reco nel proseguio degli anni mia, con brizzolo salpepato nel crine caprino e solco pronunciato anzichenò nel frontespizio.
ma mai di contrariar lo fato mi sentiria.

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